La bohèmefirmata da Aldo Tarabella e Luca Antonucci, con la direzione musicale di Marzio Conti, è andata in scena sabato 25 e domenica 26 alle ore 18.00, con due anteprime riservate alle scuole lunedì 27 novembre alle ore 20.30 e martedì 28 sempre alle ore 20.30. “Il Teatro del Giglio prosegue nell’ambito delle linee progettuali che hanno animato le proposte degli ultimi anni – ha dichiarato il Presidente Ilaria Del Bianco – ovvero la riproposizione, a seguito di un attento studio e approfondimento del repertorio pucciniano, dei capolavori del più noto compositore lucchese, il consolidamento del rapporto con i teatri di tradizione e l’investimento ragionato sui giovani artisti”. La Stagione Lirica 2006 – 2007 del Teatro del Giglio di Lucca sia apre infatti con uno dei titoli pucciniani più rappresentato e amato dal pubblico: La bohème, di cui ricorre quest’anno il 110° anniversario non solo della prima assoluta, ma anche della prima a Lucca (15 recite dal 5 al 29 settembre 1886).
Tre anni esatti dopo la prima di Manon Lescaut, Giacomo Puccini torna al Teatro Regio di Torino e il 1° febbraio 1896 presenta La bohème). L'opera, su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, è tratta dalle Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger. Sulla gestazione dell'opera i giornali dell'epoca raccontano le liti tra Puccini e Leoncavallo perché entrambi stavano lavorando allo stesso soggetto (La bohème di Leoncavallo, mai entrata stabilmente in repertorio, andò in scena il 6 maggio 1897 alla Fenice di Venezia). «Egli musichi, io musicherò. Il pubblico giudicherà. La precedenza in arte non implica che si debba interpretare il medesimo soggetto con uguali intendimenti artistici» aveva scritto Puccini in una lettera al «Corriera della Sera». L’opera ebbe successo di pubblico, ma la critica torinese espresse qualche perplessità: per Carlo Bersezio Bohème è «L’errore di un momento», Carlo D’Ormeville scrisse in un telegramma: «Bohème opera mancata non farà giro», due giudizi passati ormai alla storia perché contraddetti dalla straordinaria popolarità che l’opera continua ad avere in tutto il mondo.
“Come possa aver fatto Giacomo Puccini a costruire una macchina teatrale così perfetta, dedicata a quella felice stagione della nostra libertà irresponsabile chiamata giovinezza – afferma Aldo Tarabella qui in duplice veste di regista dell’opera e direttore artistico del Teatro - me lo chiedo ancora oggi. Ho volutamente sottolineato lo spirito di grande precarietà dei giovani che vivono in una sorta di villaggio aereo sito metaforicamente “tra le nuvole”, scegliendo di contestualizzare l’opera in un periodo diverso da quello originario, nel secondo dopoguerra intorno al 1948, quando nel quartiere di Saint-Germain le soffitte e i tetti ripresero a pulsare riportando lassù, vicino ai cieli bigi, intellettuali, artisti, pittori, poeti…”
E gli fa eco lo scenografo Luca Antonucci “…una Bohème come “sospesa per aria” dove il tetto diventa la matrice, la struttura portante, paradigma dell’intero spazio scenico e al tempo stesso elemento generatore dei luoghi che da esso scaturiscono: il caffè e la Barrière d’Enfer. In tal modo il tetto, il caffè e la strada, superando il dato realistico, diventano soprattutto e fondamentalmente tre ‘luoghi teatrali’, icone di realtà, palcoscenici sospesi, casse di risonanza della vita di questi giovani un po’ esistenzialisti”.
A dirigere l’opera Marzio Conti., famoso flautista fiorentino, docente dell’Istituto musicale Boccherini di Lucca, che da alcuni anni ha intrapreso con grandissimo successo la carriera di direttore d’orchestra.
Il cast, frutto di mesi di lavoro e di un’attenta selezione tra le giovani leve del canto italiano, vede come protagonisti tutti giovani artisti, alcuni già molto affermati: Raffaella Angeletti (Mimì il 27), Alessandro Liberatore (Rodolfo il 27), Rosanna Savoia (Musetta),Giuseppe Altomare (Marcello), Nicola Simone Mugnaini (Schaunard), Stefano Rinaldi Miliani (Colline), Antonio Pannunzio (Parpignol e Benoît), Alessandro Calamai (Alcindoro) e Massimiliano Galli (Il sergente dei doganieri). Nella recita del 28 Mimì e Rodolfo saranno rispettivamente interpretati da Hye Won Nam e Salvatore Cordella.
L’Orchestra e il Coro, quest’ultimo diretto da Marco Bargagna, sono del Teatro del Giglio; l’allestimento scenico è interamente del Teatro del Giglio.
Un particolare ringraziamento agli Enti che, accanto al Comune di Lucca, sostengono l’attività del Teatro del Giglio: il Ministero per i Beni Culturali, la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, con un riguardo speciale per la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e a tutti gli altri sponsor che hanno offerto alle attività promosse dal Teatro il loro importante sostegno: la Cassa di Risparmio di Lucca –Banca Popolare Ialiana, la Fondazione Banca del Monte di Lucca, la Lucar BMW e UNICOOP-FIRENZE.
Produzione realizzata nel 2006
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LA BOHÈME
scene liriche in quattro quadri
su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
dal romanzo Scènes de la vie de Bohéme di Henri Murger
Musica di Giacomo Puccini
Personaggi e interpreti
Mimì Raffaella Angeletti (27) – Hye Won Nam (28)
Musetta Rosanna Savoia
Rodolfo Alessandro Liberatore (27) – Salvatore Cordella (28)
Marcello Giuseppe Altomare
Schaunard Nicola Simone Mugnaini
Colline Stefano Rinaldi Miliani
Parpignol e Benoît Antonio Pannunzio
Alcindoro Alessandro Calamai
Il sergente dei doganieri Massimiliano Galli
Direttore MARZIO CONTI
Regista ALDO TARABELLA
Scene e costumi LUCA ANTONUCCI
Maestro del Coro Marco Bargagna
Maestro del Coro Voci Bianche Sara Matteucci
Orchestra e Coro del Teatro del Giglio di Lucca
Coro Voci Bianche Cappella Santa Cecilia di Lucca
Nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca,
in coproduzione con Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano