Una storia che inizia da lontano...
Un rapporto simbiotico che dura da circa 4 secoli, quello fra il Teatro del Giglio e la città di Lucca. Da quello che fu il periodo che gettò le basi per il teatro moderno, sino ai fasti dell'opera, dalla belle epoque agli orrori della guerra, dal periodo delle rivendicazioni studentesche all'era che ha visto la destrutturazione degli elementi narrativi della rappresentazione, il Teatro del Giglio è sempre stato il fulcro del pensiero.
Luogo di elaborazione, confronto, socialità ed emozioni, fra il Giglio e la sua città corre una complicità fatta di scambio, spunti reciproci, costruzione collettiva di senso.
La casa di Puccini
Celebre in tutto il mondo per le straordinarie qualità acustiche, è noto ai più non solo per la bellezza ma anche - e soprattutto - per essere palco d'elezione per le opere pucciniane. Dalla prima apparizione del 1878 al periodo d'oro delle prime, che fra il 1891 e il 1924 vide in scena Edgar, Manon Lescaut, La bohème, Tosca, Madame Butterfly e la fanciulla del West, Lucca e il Giglio accolsero e dettero gloria a quel musicista che passava, replica dopo replica, dalla cronaca al mito. Giacomo Puccini è ancora oggi presente, non solo per il cartellone che a ogni stagione ne omaggia la grandezza, ma per lo spirito che si respira sulle tavole di questo palcoscenico, tra le quinte, sui palchetti, in platea, nella musicalità della cadenza tipica del "parlar lucchese".
Il ruolo del Teatro oggi
In epoca di virtualità, cosmopolitismo e frammentazione del pensiero, il Teatro del Giglio è - forse come mai nel corso della storia - il punto necessario in cui umanità e tecnologia, rappresentazione e verità si riuniscono in perfetta armonia. Si tratta di un ruolo che il Giglio vive, in tutte le sue persone, con grande responsabilità, consapevole della necessità di dover essere promotore di innovazione estetica ma anche nume tutelare della tradizione, luogo di accoglienza dei più profondi bisogni di significato ma anche partner per la produzione di nuovo pensiero critico.
Lucca ha bisogno del suo teatro, perché senza teatro non può esistere il presente e senza presente non ci sarà mai futuro. Per nessuno.