Presentazione progetto "Con Astolfo sulla Luna - uno spettacolo per occhi chiusi"
Maria Teresa Elena - note al progetto
“Con Astolfo sulla Luna - uno spettacolo per occhi chiusi” sfida l'imperante narcisismo dell'immagine nella cultura contemporanea e risponde alla necessità di realizzare un’esperienza teatrale immersiva, per chi non ha mai potuto “vedere” il teatro. Ho sentito l’esigenza di trasferire tutte queste mie esperienze in un altro mo(n)do, e l’intuizione è arrivata chiara oltre 20 anni fa. L’idea nasce infatti da un episodio concreto: ovvero dal disagio effettivo di non poter far partecipe una bambina cieca, della visione dello storico spettacolo di “figura” del Teatro Del Carretto “Biancaneve”, di cui sono stata per anni protagonista interpretando la “Matrigna”. Da qui una domanda: come farle vivere il racconto? Come farglielo percepire in modo diversamente visivo? La risposta è arrivata nel momento in cui l'ho invitata a salire sulla punta delle mie scarpe ed a camminare con me dentro il racconto, sentendo così le mie variazioni emotive che avvenivano attraverso la diversa gestualità del corpo. Quindi ho voluto incontrare persone e artisti non vedenti e vivere a stretto contatto con loro per lavorare e sperimentare le mie intuizioni su una nuova funzione rappresentativa che li accompagnasse ad una diversa “visione” dell’esperienza teatrale: esperienza decisamente da condividere anche con coloro a cui la vista non manca. Dato che l’aspetto tattile è risultato fondamentale, solo dopo la crisi pandemica abbiamo potuto riprendere l'idea.. Si è consolidato così il progetto di “Con Astolfo sulla Luna – uno spettacolo ad occhi chiusi”, la cui drammaturgia prende ispirazione dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, in particolare dal capitolo in cui Astolfo va a recuperare sulla luna il senno perduto da Orlando per amore, considerando anche la narrazione che ne fa del testo Italo Calvino. Il progetto presenta con assoluta unicità un nuovo format teatrale di spettacolo, che coinvolge un pubblico di non vedenti e persone normodotate, ma con occhi bendati, come spett-attori direttamente sul palcoscenico, o comunque nello spazio di rappresentazione: immersi quindi direttamente nell’azione scenica. La restituzione del racconto si presenterà in una diversa e profonda partecipazione emotiva e sensoriale, frutto non solo della composizione sonora ma anche di una tavolozza di sensazioni tattili-olfattive.
MARIA TERESA ELENA, nata a Firenze ma di famiglia romana, vanta una preparazione professionale che va dalla giovanile e decennale frequentazione della danza classica (Accademia Nazionale di Roma), all’approfondimento delle tecniche della gestualità teatrale (Teatro Politecnico Roma, Osmego Dnja Theatre , Clown Oddo) e l’uso della maschera nella commedia dell’arte con lo storico Arlecchino, Ferruccio Soleri. Si è diplomata, inoltre in regia cinematografica presso l’Istituto Scienze e Tecniche dell’Opinione Pubblica (ora LUISS) con il corto “I Fedeli”.
Nel 1980 trasferitasi a Lucca, ha contribuito alla nascita del “Teatro del Carretto” per cui ha recitato e realizzato costumi (Biancaneve, Romeo e Giulietta, Iliade).
Ha ideato e realizzato diversi spettacoli teatrali, creandone anche i costumi, e curato la regia di alcune opere liriche, dopo l’ esperienza in questo campo al fianco di Virginio Puecher, Gino Zampieri e Gilberto Tofano.
La sua professione cinematografica l’ha portata a collaborare con Mario Monicelli (Il Marchese del Grillo), Gigi Magni ( Arrivano i Bersaglieri) e con Nikita Michalkov in teatro e cinema, lavorando con l’indimenticabile Marcello Mastroianni (Pianola Meccanica e Oci Ciornie).
Ma principalmente è con Carlo Lizzani, di cui è stata l’aiuto regista per oltre trent’anni, il sodalizio artistico più proficuo, nella preparazione di ben quindici film.