‘Quanto cielo, quanto sole, quanto mar’– Il fascino del Giappone nell’opera europea
Yasko Sato, soprano
Ana Victoria Pitts, mezzosoprano
Dave Monaco, tenore
Jonathan Brandani, direttore d'orchestra
Filarmonica Arturo Toscanini
«Il 31 marzo 1854, sotto grande pressione delle potenze coloniali occidentali, il Giappone firma la Convenzione di Kanagawa con gli Stati Uniti, un trattato commerciale che pone termine al pressochétotale isolamento in cui il paese era immerso da quasi due secoli e mezzo. Se è vero che nel 1854 il mondo occidentale conquista il Giappone, è altrettanto vero che dopo l'apertura forzata il Giappone conquista il resto del mondo tramite l’influenza che la propria originalissima cultura inizia ad esercitare:stampe, disegni e pubblicazioni che descrivono l'arte e la cultura nipponica invadono l’Occidente e accendono la fantasia degli artisti e degli intellettuali.Nelle arti la suggestione esercitata dall'arte giapponese è tanto forte da far nascere una vera e propria corrente definita appunto Japonisme. In ambito prettamente musicale, anche i compositori europei non rimangono estranei al fascino esotico della particolarissima cultura musicale giapponese, caratterizzata da sistemi di scale, da melodie e da ritmi totalmente differenti da quelli occidentali.
Il programma del concerto offre all'ascolto meravigliose pagine estratte dalle principali opere liriche che nacquero sotto la spinta della potente suggestione esercitata dall'arte Giapponese sui compositori occidentali: La princesse Jaune di Camille Saint-Saëns, Madame Chrysanthème di André Messager, Iris di Mascagni e naturalmente Madama Butterfly di Giacomo Puccini, che rappresenta l’ultimo vero capolavoro nel solco del Japonisme musicale.
La Princesse Jaune di Camille Saint-Saëns, scritta nel 1872, è la prima opera che ebbe come soggetto il fascino esercitato dal Giappone sull'immaginario Europeo. L’opera tratta del giovane olandese Kornélis, affascinato a tal punto dalla cultura giapponese da innamorarsi dell’immagine di una ragazza giapponese dipinta su un paravento e da lasciarsi andare a sogni ad occhi aperti in cui immagina di essere trasportato in quella lontanissima civiltà.
L'opera Madame Chrysanthème di André Messager, scritta nel 1893, è invece basata su una storia - realmente avvenuta - che formerà più tardi anche il punto di partenza della trama dellaMadama Butterfly di Puccini.
Fulcro del programma del concertosono diversi estratti dalla celeberrima Madama Butterfly (1904) di Giacomo Puccini, ai quali si aggiungeranno estratti dalla Iris di Mascagni (1898), altra opera ispirata al mondo giapponese.
A completare lo sguardo sul mondo del Giappone vi èla prima italiana di un estratto dall'opera Yuzuru (La Gru del crepuscolo, 1952) di Ikuma Dan, uno dei principali compositori giapponesi del Novecentoche nella sua musica seppe unire le scale e i ritmi idiomatici della musica popolare giapponese con la scrittura sinfonica propria della tradizione europea.»
Maestro Jonathan Brandani
Camille Saint-Saëns da La Princesse Jaune (1872)
Ouverture
Aria J’aime dans son lointaine mystère
Giacomo Puccini da Madama Butterfly (1904)
S'egli non torna, e presto
André Messager da Madame Chrysanthème (1893)
Intermezzo Atto II
Intermezzo Atto IV
Giacomo Puccini da Madama Butterfly (1904)
Dillo ancora e t’uccido!
André Messager da Madame Chrysanthème (1893)
Danze
Ikuma Dan da Yuzuru (La gru del crepuscolo, 1952)
Aria よひょう、私の大事なよひょう"
(Yohyo, Watashino Daijina Yohyo)
Giacomo Puccini da Madama Butterfly (1904)
Andante sostenuto
Pietro Mascagni da Iris (1898)
Un di’, ero piccina (Canzone della piovra)
Camille Saint-Saëns da La Princesse Jaune (1872)
Aria Vision dont mon âme éprise
Giacomo Puccini da Madama Butterfly (1904)
Con onor muore